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Alcune annotazioni
La luce che caratterizza la festa di oggi scaturisce da alcuni elementi che il brano di Luca evidenzia assai bene: dalla fede dei genitori di Gesù, Maria e Giuseppe, consapevoli che quella presentazione non è un riscatto del loro figlio quanto piuttosto, all’opposto, una consegna, una donazione; la fede qui ancora embrionale di Gesù, che ben presto sin da molto giovane manifesterà la consapevolezza piena della sua missione di occuparsi delle cose del Padre suo (Lc 2,49), come un dovere che è in realtà un irresistibile impulso interiore; la fede di Simeone, che ha saputo aspettare perseverante e orante nel Tempio, al punto che l’ultima sua frase rivela una vita intera vissuta in fiduciosa attesa; la fede di Anna, speculare a quella di Simeone: bello che Luca, sempre attento alla presenza femminile accanto a Gesù (Lc 8,1-3), evidenzi la presenza nel Tempio di una profetessa.
La luce non si accende da sola, o meglio forse sì, ma è poi la vera fede che la potenzia e irradia. Quella fede che è fiducia vera, mai disgiunta dalla gratitudine, capacità di attesa, speranza salda e certa.
Nella celebrazione siamo chiamati tutti noi ad accendere la nostra candela personale: è un gesto importante, non soltanto rituale, bensì esistenziale. La nostra luce è potenzialmente quella stessa di Cristo, è dentro di noi, non da cercare fuori, ma nel nostro essere più profondo che allo stesso tempo è anche quello più alto in quanto discende dall’anima che, in noi, è eterna; e che è fonte anche di dilatazione di orizzonti. “Vivo non più io, Cristo vive in me” (Gal 2,20). Colui che è giunto per
purificare i metalli preziosi ci ha donato, attraverso la sua vita e lo Spirito Santo, la possibilità di splendere di quella stessa luce e di divenire simili a Lui. Ricordiamo il ben noto midrash: il metallo prezioso è purificato quando vi si vede l’immagine del purificatore riflessa. Infatti lui si è reso “in tutto simile” a noi suoi fratelli di modo che noi suoi fratelli diveniamo in tutto simili a lui.
E’ importante confidare che “tutto concorre al bene per coloro che amano Dio” (Rm 8,28) e vivere in questa postura. Ed è questa la luce accesa.
NB: gli autori citati sono sempre indicati in forma ipertestuale: puntando il mouse sul nome, si può aprire il riferimento biografico.
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