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Paginetta – Diario liturgico di A. Jori – giovedì 13 febbraio 2025 – V t.o. dispari

Immagine del redattore: Antonella JoriAntonella Jori


Paginetta giovedi 13 febbraio 2025

Link per la Liturgia della Parola (secondo il rito cristiano-cattolico latino):

 

 Link per chi desidera essere orientato con suggerimenti per impostare la lectio quotidiana:

 

Alcune annotazioni

 

Abbiamo visto ieri Elohim preoccupato della felicità del suo Adàm, ponendo ogni cura nel consegnargli tutte le bellezze anche esteriori e nel suggerirgli di non mangiare quell’unico tipo di frutto che lo danneggerebbe. Nella seconda parte del brano lo vediamo preoccuparsi che non si senta solo. Così gli conduce uno dopo l’altro tutti gli esseri viventi creati affinché vi trovi lui quello che gli è simile in modo da poterci dialogare; ad abundantiam, gli cede anche il ruolo divino di dare il nome alle creature e accetta senza condizioni quello che il suo Adàm-il terroso gli darà, direi anticipando il dono delle chiavi per sciogliere e legare (Mt 16,16ss.) che – è mia crescente e nitida convinzione - è conferito a ogni Adàm di cui Simon Pietro – che sarà anche lui nudo provandone vergogna (Gv 21,7; cfr. Gen 3,10) - è espressione. Dunque, alta dignità di Adàm, coltivatore e custode del creato. Coltivatore per la fecondità, custode della vita: di per sé, un bellissimo mandato.

Ma nessuna creatura, pur bellissima, Adàm riconosce simile a sé. Annoto di passaggio che a volte peraltro uno degli esserini animali è più capace di colmare vuoti e sanare ferite di un essere umano; magari lo si è pure cercato un essere umano così e non lo si è trovato, mentre un animalino sa scendere in parti molto intime di sé e sa anche guarire ferite profonde di abbandono, primordiali e reiterate; sa intuire stati d’animo e medicarli con la sua silente condivisione. Allo stesso s. Rocco, disprezzato dagli esseri umani, accadde d’essere medicato nelle piaghe da un cagnolino che poi lo seguì ovunque. Chiusa parentesi, sta di fatto che Adàm non trova alcuno simile a lui, delle creature a lui condotte a cui dà il nome. Allora Elohim, traboccante di empatia, compassione e capacità creatrice, ha un’idea propria del Suo genio: questa creatura gliela devo trarre dall’interno di sé perché possa riconoscerla simile. Ed ecco che si trasforma in chirurgo per prelevare un osso da Adàm, proprio dalla zona del cuore … lui si risveglia dall’anestesia-tardemah e la riconosce, cantando il suo primo canto d’amore. Adàm diviene ish e isha. Sono talmente coesi i due, due da una realtà sola, che sono nudi ma non ne provano vergogna, trasparenti l’uno all’altra.

A compendio e con concretezza: ““Il più grande amore umano è quello che gli amici provano l'uno per l'altro, perché il loro affetto è libero e puro” (...). ““Ciascuno di noi sceglie liberamente di amare i propri amici senza essere condizionato dall'istinto. L'amore che si manifesta nell'amicizia può esistere fra uomo e donna, fra donna e donna, fra uomo e uomo” (...). ““L'amore divino, l'amore della vera amicizia consiste nel desiderare la perfezione per la persona che amate, e nel provare un sentimento di pura gioia quando pensate alla sua anima” (...). ““Nell'amicizia non esiste l'attrazione sessuale. Se l'essere umano desidera conoscere l'amore divino attraverso l'amicizia, deve instaurare un rapporto casto e dimenticare completamente il sesso; allora l'amicizia alimenta l'amore divino”. ““L'amore è la carta vetrata che spiana le asperità dell'intelligenza e addolcisce la razionalità dell'intelletto” (Paramahansa Yogananda).

Gesù vive questa libertà profonda e totale di relazionarsi lasciandosi avvicinare da chiunque, a qualsiasi etnia e genere appartenga, senza preclusioni. Oppone qualche resistenza alla donna siro-fenicia che gli si approssima supplicandolo affinché liberi la sua figlioletta da uno spirito immondo che la possiede, ma poi cede. Conoscendolo, è assai possibile che abbia opposto resistenza proprio per consentire alla donna di emergere in tutta la sua fede, manifestandola apertamente; infatti è sulla parola di fede della donna che Gesù libera la bambina. Amore totale, a 360°, senza esclusioni né preconcetti. Il Maestro è pienamente coniugato alla sua essenza divina, per questo può aprirsi interamente ed effondere guarigione.

 

NB: gli autori citati sono sempre indicati in forma ipertestuale: puntando il mouse sul nome, si può aprire il riferimento biografico.

 

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