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Paginetta – Diario liturgico di A. Jori – mercoledì 5 febbraio 2025 – IV t.o. dispari – s. Agata

Immagine del redattore: Antonella JoriAntonella Jori


Paginetta mercoledi 5 febbraio 2025

Link per la Liturgia della Parola (secondo il rito cristiano-cattolico latino):

 

 

Link per chi desidera essere orientato con suggerimenti per impostare la lectio quotidiana:

 

Alcune annotazioni

 

Alla sottolineatura della “resistenza fino al sangue”, che nel brano di oggi rinforza quella identica di ieri, si aggiunge quella dell’importanza di accogliere “la correzione”: questa non è un castigo, ma un atto d’amore che un genitore offre a un figlio; aggiungo: un maestro amorevole al proprio discepolo diletto. Nella visione di vita che si è consolidata in me, tale correzione oltretutto è indispensabile per ricondurre i passi della nostra personalità terrena alla comunione con la nostra anima, che ha tracciato un piano preciso per questa esperienza di incarnazione e che, di tanto in tanto, attratta da elementi tanto affascinanti quanto marginali, si tralascia con il rischio di ignorarne gli obiettivi e soprattutto creando una disarmonia interiore che, se poniamo attenzione, da qualche parte di noi avvertiamo e prima o poi intacca anche la nostra salute fisica e mentale oltre a quella spirituale. Provvidenziali correzioni sono quindi quelle che ci riportano a questo allineamento pieno tra Anima e Personalità terrena.

Ancora colgo importante e nuovo un tratto che in passato non avevo notato e sta nella frase composita in cui si è invitati a “camminare diritti con i vostri piedi” e così via: invito a entrare finalmente nell’età adulta della fede e della vita, in cui tutta una serie di domande, proprie dell’età adolescenziale anche sul piano spirituale, hanno trovato risposta – perché e da dove il male – o sono cadute nella loro formulazione impropria – perché Dio mi manda le sofferenze -. Camminare saldi, nella consapevolezza di “Cristo in noi” (Col 1,27), infatti diritti con i nostri piedi.

Poi, ancora tanto importante, “cercare la pace con tutti”, ricusando ogni “radice velenosa”, perché la pace è fondamento di ogni santificazione. Ha un suo profumo, che si effonde ovunque.

Il brano del vangelo ci mostra quanto sia difficile discernere il divino dentro all’umano: a fronte della profonda sapienza che Gesù esprime predicando nella sinagoga di Nazaret, le persone si domandano come sia possibile che “il figlio del falegname” parli così, lasciandosi afferrare da questo aspetto e tralasciando gli insegnamenti sapienziali come se nulla fosse. Invece il dono per oggi, da chiedere per l’intercessione di s.Agata – che ha camminato salda e diritta su suoi piedi -  e ancor più da decretare come dono già dato, è quello di riconoscere il divino nell’umano: nel mondo, intorno a noi e dentro di noi.

 

NB: gli autori citati sono sempre indicati in forma ipertestuale: puntando il mouse sul nome, si può aprire il riferimento biografico.

 

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